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Posh – Conferenza stampa con Sam Claflin, Max Irons e Douglas Booth

22/09/2014 | Interviste |
Posh – Conferenza stampa con Sam Claflin, Max Irons e Douglas Booth

Il pubblico giovane della capitale è in delirio per i tre nuovi giovani belli del cinema, Sam Claflin (noto per il ruolo di Finnick Odair nella saga di Hunger Games), Max Irons (figlio del noto attore Jeremy, già visto in The Host e Cappuccetto rosso sangue) e Douglas Booth (Romeo e Giulietta di Carlo Carlei, LOL, Noah) protagonisti del film Posh diretto dalla regista danese Lone Scherfig.
I tre attori, reduci dal bagno di folla di ieri in un noto grande magazzino romano, hanno incontrato questa mattina la stampa dopo la proiezione del film riservata ai giornalisti.
Nella cornice dello splendido Hotel Palazzo Montemartini, assediato dalle ragazzine in trepida attesa dei loro idoli, si è svolta la conferenza stampa del film che, ancora prima della sua uscita, ha fatto notizia per il grande successo dei suoi tre attori protagonisti.

Tratto dalla pièce teatrale di Laura Wade, Posh racconta la storia di dieci studenti dell’Università di Oxford ammessi nello storico ed esclusivo Riot Club, fondato nel lontano 1776. I ragazzi pensano di lasciare un marchio sulla scia delle figure leggendarie che ne hanno fatto parte, ma, durante una serata a base di alcool ed eccessi, un grave incidente rovina la loro reputazione. Due le strade possibili: accusare il club per discolparsi, rischiando di essere estromessi per sempre dal giro di chi conta o barattare il proprio silenzio in cambio di un brillante futuro.
 
Alla conferenza stampa erano presenti, oltre ai tre giovani divi, anche Pete Czernin, produttore del film e Roberto Proia, direttore generale della Notorious Pictures che distribuisce Posh in Italia.
Il film uscirà nelle sale giovedì 25 settembre in 250 copie.

Dopo la pioggia di flash all’arrivo dei tre attori, l’apertura è affidata a Proia che ha raccontato la scommessa che ha rappresentato questo film:
“Quando abbiamo acquistato Posh non mi immaginavo un tale interesse per questa pellicola. Abbiamo lanciato la sfida creando l’hashtag #PoshCastInItaly su Twitter. A sorpresa già il primo giorno è entrato nei Trending Topic Italia di Twitter balzando al secondo posto. Ieri abbiamo organizzato un evento ‘Meet&Greet’ nel magazzino Coin di Roma (Piazzale Appio ndr.), e si è scatenato l’inferno con centinaia di fan che hanno assalito i tre giovani attori, E’stata una scena tra il pericoloso e il divertente, sembrava di essere tornati ai tempi dei Duran Duran. Questa sera per la première al cinema Adriano ci aspettiamo circa 3.000 persone”.

La prima domanda è ovviamente per i tre attori. Voi siete più o meno coetanei dei personaggi protagonisti del film. Cose ne pensate di questo tipo di gioventù? Si può essere effettivamente invidiati da qualcuno? Voi invidiereste questi ragazzi?
Douglas Booth: “Interpretare il mio personaggio mi ha fatto un po’ paura. Quando ho letto la sceneggiatura, ho pensato che queste persone non potessero esistere. Ma poi siamo andati in giro e abbiamo conosciuto persone che fanno parte di questi club esclusivi e che hanno comportamenti di questo tipo. Ma di invidiabile c’è ben poco in comportamenti come questi. Si, sulle prime forse si può essere attratti dal glamour di queste persone posh ma non sono da invidiare”.

Sam Claflin: “Essere parte di uno di questi club no, non mi piacerebbe. Io credo che uno stile di vita fatto di eccessi venga talvolta percepito come qualcosa di invidiabile. Lo scopo del film è far apparire queste persone come da ammirare e invidiare finché non abusano dei loro privilegi. L’obiettivo del film è far provare al pubblico questa specie di invidia e poi colpirlo con gli avvenimenti successivi facendogli capire che non sono persone da invidiare”.

Max Irons: “Io credo che sia importante non esprimere giudizi nei confronti di queste persone. Il nostro compito è quello di cercare di mostrare cosa un tipo di vita di quel genere ti può offrire. Appartenere a un club di quel tipo di permette di avere tante opportunità per il tuo futuro.
Essere invidiosi di questo mondo? Si, si può esserlo, fa parte della natura umana. L’invidia da parte nostra? Beh, sicuramente no!”

Una domanda per il produttore. Quando è uscita la commedia teatrale si è notato che il club di cui si parla è simile a quello a cui è appartenuto il Premier britannico James Cameron, il Bullingdon Club. E così? Cameron ha visto il film?
Peter Czernin: “Per quello che riguarda Cameron, non credo che abbia visto il film, dato che in questo periodo è impegnato in cose ben più importanti e urgenti, come la Scozia o la Siria. Per quello che riguarda la pièce, è vero, club di questo tipo esistono negli Stati Uniti e in Inghilterra, il problema non è far parte di questo club esclusivi, essere posh o appartenere alla upper class, quello che puoi sicuramente evitare è essere arroganti o presuntuosi, sfruttare questa appartenenza per essere arroganti. Laura (Laura Wade, autrice della pièce teatrale e sceneggiatrice del film ndr.) ha fatto ricerche e questi club esistono davvero, ma è stata poi la stampa, all’epoca del debutto della pièce, ad accostare questo club, il Riot Club, a quello di cui ha fatto parte Cameron “.

Per Sam Claflin. Come vivi questa tua grande popolarità legata a una serie come Hunger Games così amata dal pubblico giovane?
Sam Claflin: “Io non mi sento affatto popolare, quello che abbiamo vissuto ieri da Coin è stata una cosa travolgente, una grande sorpresa, peraltro molto piacevole. Credo sia importante per me cercare di seguire una strada diversa nella mia carriera, cercare qualcosa di più viscerale, di più dark”.

Una domanda per il produttore. Rispetto allo spettacolo teatrale il personaggio femminile di Lauren non c’è nella pièce. Di chi è stata la scelta e perché avete sentito il bisogno questo personaggio femminile. E’ per enfatizzare certi comportamenti dei ragazzi?
Peter Czernin: “Quando con la sceneggiatrice ci siamo messi a trasferire la pièce in film, abbiamo pensato che era importante anche avere una regista donna. Era importante avere una regista che potesse conferire a un film così maschile e maschilista uno sguardo femminile ed era importante anche che fosse una regista non inglese, questo ha dato il giusto punto di vista per parlare da una nuova prospettiva di un costume così intrinsecamente britannico. Era importante poi non solo avere una regista donna ma anche equilibrare tutto con un personaggio femminile, una studentessa di origini modeste, perché rappresenta un elemento chiave drammatico molto importante”.

Una domanda per Max Irons (figlio di Jeremy ndr.). Tuo papà ha visto il film?
Max Irons: “Al momento sta lavorando molto e non lo ha ancora visto. Ma mi sostiene ed è felice di vedermi in un film che può suscitare un certo dibattito nella nostra società”.

Un’altra domanda per i tre attori su questo fenomeno che si è scatenato prima dell'arrivo del film nelle sale. Secondo voi perché è diventato un Trend Topic e perché si è scatenato l’inferno intorno a voi?
Douglas Booth: “Non lo so, per noi è stata un’esperienza che ci ha fatto sentire molto uniti, ci ha dato anche i brividi, ci ha fatto tremare un po’ perché è un argomento ‘top’ su Twitter, e forse perché anche Max e Sam sono molto popolari in Italia”.

Sam Claflin: “In realtà io avevo promesso una vacanza gratis a quelli che avessero fatto diventare la notizia Trend Topic su Twitter!....Non so cosa sia preso a queste persone, forse perché pensavano che fossimo gli One Direction!”.

Max Irons: “Non seguo Twitter quindi non so cosa significhi Trend Topic. Comunque ieri sono quasi svenuto, trovo che sia molto bello perché penso che questo possa spingere i ragazzi a vedere un film diverso dagli altri. Ha una sostanza diversa, non è il classico film franchise di supereroi ma è incentrato su un argomento importante, sulla nostra società che è profondamente iniqua e questo spero li aiuti a riflettere”.

Sam Claflin: “Devo dire che la cosa bella dei fans qui a Roma è che sono così appassionati e il minimo che uno possa fare è farsi vedere qui a Roma, una città fantastica. L’esperienza di ieri è stata davvero piacevole e travolgente ma allo stesso tempo ti fa sentire umile”.

Un’ultima domanda per gli attori. Avete visto la pièce teatrale? Dovendo trasferire l’opera teatrale sul grande schermo avete apportato modifiche ai vostri personaggi?
Douglas Booth: “Si, avevo visto lo spettacolo, mi era piaciuto molto anche se la pièce inizia direttamente nella sala da pranzo invece nel film si ha la possibilità di incontrare i personaggi prima e quindi di aprirli un po’ di più, di riuscire a vedere da dove vengono. Io ho visto lo spettacolo teatrale nel 2010 ma non avevo dettagli del mio personaggio e quindi l’ho ricostruito partendo dal basso”.

Peter Czernin: “E’ stato molto importante fare cambiamenti nei personaggi interpretati da Max e Sam. Soprattutto il personaggio di Max (Miles) doveva essere come gli occhi e le orecchie del pubblico”.

Max Irons: “No, non ho visto lo spettacolo teatrale. Ma è stata una benedizione visto che il mio personaggio a teatro era interpretato da Kit Harigton di Trono di Spade e sarebbe stata dura essere alla sua altezza.  Tra l’altro Laura (Laura Wade ndr) ha fornito una profonda descrizione di questi personaggi e del loro background. Non ci sono cliché in questi personaggi. Ma è stato un bene non vedere lo spettacolo teatrale, non sarebbe stato molto sano perché avrebbe rappresentato una distrazione per me”.

Saluti e nuova pioggia di flash. L’appuntamento con le tre giovani star è per questa sera al Cinema Adriano alle 21.15. I tre attori hanno anticipato il loro arrivo di 45 minuti. I fans sono avvisati.

Elena Bartoni  

 


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